… tutto parte dalla Famiglia. Dai tuoi genitori, che ti donano la vita, dai tuoi nonni, che ti donano amore senza chiedere nulla in cambio, dai tuoi fratelli e sorelle, cugini e nipoti. Che poi, se ci pensiamo bene, siamo tutti fratelli, anche se purtroppo ancora nel 2016 c’è gente che ancora si imbatte a dividere, a fare guerre, ad uccidere e ad invidiare. Nel 2016, purtroppo, c’è ancora gente che uccide per motivi religiosi, economici e quantaltro. Motivi futili, motivi talmente banali che non ho neanche il tempo e la voglia di dedicarci tempo.
Mi concentro invece sulle relazioni, sulla Famiglia, sulle Persone Speciali che fanno parte della mia vita, e che devo sempre ricordarmi di ringraziare, perchè è grazie a loro se, nonostante le inevitabili difficoltà della vita, che più o meno tutti affrontiamo, si va avanti, sempre con il sorriso sulle labbra, come La Mia Mamma e lo zio Paolo Angelo, che sono stati così bravi a trasmettermi questo amore viscerale per la vita.
E così, ieri sera, Venerdì 1 Luglio 2016, ho cenato a Thiene ( Vicenza ) a casa dei miei cugini argentini Sergio e Claudia, con le loro figlie Michela e Sabrina. E poi, di rientro da Ginevra, dove era stata nel suo tour ‘europeo’, ho incontrato mia cugina Maria, per la prima volta in Italia. Ed è stato bello sentirla parlare del nostro Paese, mi ha riempito il cuore sentirla ammirata della bellezza della nostra penisola. Io non mi dimentico mai della bellezza del paese dove sono nato e cresciuto, il fatto è che molte volte sono i miei connazionali stessi a farmi passare la voglia di viverci. Ma in realtà è così, anche se non tutti lo capiscono. Criticare il proprio Paese è sinonimo di attaccamento, di amore, sono critiche per cercare di migliorarlo. Ma non è neanche di questo che voglio parlare in questo articolo.
Qui parlo per valorizzare una volta di più la magia del dialogo, dello scambiarsi idee ed opinioni, ricordi ed emozioni, di persona, come si faceva una volta, in famiglia dal vivo o tramite lettere, che arrivavano dopo 40 giorni da una parte all’altra del mondo, quando come mi raccontava Maria ieri sera, in Argentina il papà apriva la lettera, dopo cena, dinanzi a tutta la famiglia, e leggeva quello che i parenti italiani avevano scritto loro, raccontando qualsiasi cosa del piccolo paesino di provincia Schiavon, da dove loro stessi erano partiti nel dopoguerra per trovare migliore fortuna. Ed è questo anche un punto che non dobbiamo dimenticare noi italiani, e che voglio ricordare soprattutto a razzisti ed ignoranti vari. Quando i nostri nonni, zii di vario grado ecc. partivano per altri Paesi, lasciando la propria amata patria, lo facevano in cerca di lavoro, di fortuna, e lo facevano con il cuore in gola, perchè costretti loro malgrado a lasciare un Paese che, con pregi e difetti annessi, amavano ed hanno sempre amato fino all’ultimo dei loro giorni terreni. Ed è anche questo un punto che deve far riflettere. Molti italiani all’estero amano il nostro Paese molto più di noi che ci viviamo. Ma nonostante questo, proseguo nell’articolo, e ringrazio Maria per la chiacchierata lunga alcune ore, a ricordare momenti indimenticabili delle nostre vite, a ricordi italo-argentini, al mio viaggio in Argentina con la mia mamma e la zia Pierina, che ora riposano in pace ma che io porto sempre nel cuore. Perchè ci sono cose e momenti della vita che ti rimangono dentro, scolpiti per sempre in modo indelebile. Ed un giorno, non so quando, ma prima o poi tornerò in Argentina, un Paese che per me e la mia famiglia significa tanto. E a volte è così, si sa, con le cose a cui più tieni hai un rapporto di amore ed odio. Ma le origini non si dimenticano, mai. Ovunque io andrò, una parte del mio cuore sarà sempre legata alle mie origini. Perchè sono un ragazzo fortunato, e la mia famiglia e le mie origini sono un patrimonio di inestimabile valore, che porto sempre nel cuore.
Grazie Maria, cugina carissima, perchè grazie alle tue parole ho rivissuto in poche ore un flashback emotivo di inestimabile valore. Ho condiviso con te e Claudia, Michela e Sabrina, momenti indelebili della mia infanzia, del mio viaggio in Argentina, di quando ero piccolo ma vivace, di quando eravamo tutti più uniti e meno ‘social’, di quando, come dicevamo ieri, si parlava di più di persona, ma guardandosi negli occhi, come fanno le persone vere.
La società cambia, l’egoismo è sempre + dilagante, ma fortunatamente le persone buone e di cuore esistono ancora, ed è grazie a loro che il mondo va avanti, e grazie a loro se, nonostante tutto, un futuro migliore è possibile.